La battaglia di Lepanto fu combattuta il 7 ottobre 1571, 453 anni fa, e rappresenta una delle più famose e importanti battaglie navali della storia moderna.
Lepanto era il nome medievale di una cittadina greca che oggi prende il nome di Naupatto, situata sulla costa settentrionale dello stretto che separa il Golfo di Corinto da quello di Patrasso.
Naupatto, nell’anno 429 a.C., era stata già teatro di una delle battaglie facenti parte della guerra del Peloponneso.
Ma la battaglia di Lepanto fu molto diversa e ha rappresentato una svolta epocale nella storia del Mar Mediterraneo e di tutti i Paesi che avevano avviato iniziative finalizzate a contenere l’espansione dei Turchi in mare.
Prima di quella battaglia, il continuo confronto sulla terraferma tra i paesi cristiani del Mediterraneo e i Turchi aveva portato solo sconfitte soprattutto a causa della presenza di alcuni corpi scelti turchi ma anche del numero di mezzi a disposizione, enormemente più elevato, da parte turca.
A Lepanto la flotta cristiana della Lega Santa, guidata da Don Giovanni d’Austria, si scontrò con la flotta dell’impero ottomano condotta dall’ammiraglio Alì Pascià.
Con il contributo di navi veneziane, spagnole, pontificie, sabaude, genovesi e toscane, la flotta cattolica venne riunita a Messina per poi salpare verso le coste della Grecia.
La storia racconta di uno scontro ferocissimo in una battaglia in cui continuavano ad avere un ruolo fondamentale le truppe di fanteria trasportate a bordo delle unità navali.
Al culmine della battaglia, dopo molte ore di combattimento e migliaia di morti da entrambe la parti, i cristiani riuscirono ad attaccare la nave dell’ammiraglio in capo turco fino a catturarlo e decapitarlo.
La flotta della Lega Santa vinse la battaglia ma la sua flotta fu pesantemente distrutta con la conseguenza che al contenimento dell’avanzata turca segui, di fatto, la spartizione della zona di influenza nel Mediterraneo tra la parte orientale, turca, e quella occidentale, cristiana.
Alla battaglia partecipò anche lo scrittore Cervantes, autore del “Don Chisciotte”, che perse la mano sinistra in battaglia e fu curato nel Grande Ospedale di Messina.
Messina celebrò il trionfo di Don Giovanni d’Austria e il Senato messinese fece erigere una statua in suo onore, ancora oggi visitabile a Messina, in via Cesare Battisti all’altezza della Piazza dei Catalani.
Per finire una curiosità.
A seguito della vittoria della Lega Santa sui Turchi, la Chiesa cattolica promosse il culto della Madonna del Rosario, ritenuta protettrice delle armate cristiane a Lepanto, posto che ogni soldato aveva ricevuto dal cappellano un rosario prima della battaglia.
Ed è per questo che ogni anno, il 7 ottobre, si celebra la festa della Madonna del Rosario, molto venerata in Italia, soprattutto nel Sud.