C’è un momento, poco prima dell’alba, in cui il mare della Costiera amalfitana si placa, il cielo si tinge di arancio e le ceramiche di Vietri sul mare riflettono la prima luce come specchi di un sogno antico.
È da qui, dalla porta della Costiera amalfitana, che inizia la nostra giornata in barca a vela.
Ore 6:30 – Partenza tra i profumi del mattino
Ci siamo svegliati presto, con il profumo del caffè e quello della salsedine già nell’aria.
Il porticciolo di Vietri sul Mare (Marina di Vietri) è ancora silenzioso, le prime barche dei pescatori ondeggiano pigre mentre le luci dei lampioni si spengono una dopo l’altra. Salpiamo a bordo di una comoda barca a vela di 12 metri, una Sun Odyssey 409, affidabile e veloce, perfetta per una giornata di relax.
Il vento ci regala una bolina larga ideale: usciamo dal porto lasciandoci alle spalle la cupola maiolicata della chiesa di San Giovanni Battista, un faro colorato che ci saluta e ci dirigiamo verso Ovest.

Ore 8:00 – Navigando verso Cetara ed Erchie
Costeggiamo lentamente Cetara, antico borgo di pescatori celebre per la colatura di alici, e facciamo il primo passaggio davanti alla Torre Vicereale, vestigia delle difese anti-saracene.
Il sole comincia a salire, le vele catturano la luce e il nostro scafo fende l’acqua limpida lasciandosi dietro una scia d’argento.
Poco oltre, Erchie si mostra incastonata tra i monti: è una piccola perla nascosta, con la sua spiaggia minore e la torre di avvistamento che domina un’insenatura perfetta per la prima sosta.
L’ancora cala in 6 metri d’acqua turchese. Un tuffo. Poi silenzio.
Veleggiamo ancora verso ovest e passiamo accanto al Faro di Capo d’Orso, mentre a bordo si preparano spuntini: mozzarella di bufala fresca, pane cafone, pomodorini e limoni locali.
Mangiamo in navigazione, sospinti da un leggero maestrale.

Ore 12:30 – Baia di Conca dei Marini: un tuffo nella leggenda
Lasciamo Amalfi a prua per raggiungere Conca dei Marini, dove decidiamo di ormeggiare temporaneamente al gavitello per un pranzo in rada.
Poco lontano la Grotta dello Smeraldo, antro dalla bellezza suggestiva all’interno del quale è stato installato un caratteristico presepe in ceramica.
Ci concediamo un bagno lungo e poi il pranzo vero e proprio: le risate si mescolano al rumore dello sciabordio, in un equilibrio perfetto tra natura e compagnia.

Ore 15:30 – Risalendo verso Positano
Decidiamo di spingerci fino a Positano, sfruttando il vento in poppa.
In questa parte della giornata la vela dà il meglio di sé: la barca plana leggera mentre la costiera si mostra in tutta la sua gloria verticale.
Il mare si è appena increspato e l’odore del sale si fa più intenso.
Positano ci appare come un presepe arroccato.
Evitiamo il caos dei tender, restando a distanza e ammirando da bordo: le cupole colorate, le case sospese e il continuo fluire di barche, yacht e motoscafi.

Ore 17:00 – Rientro a Vietri sul Mare con il sole al tramonto
È ora di invertire la rotta. Issiamo di nuovo le vele e approfittiamo del vento che gira a libeccio: sarà una lunga bolina di rientro, con il sole che cala alle nostre spalle.
La luce dorata inonda le scogliere, la barca si inclina in modo deciso e ogni virata è un piccolo dialogo con il mare.
Attraversiamo di nuovo Amalfi, Maiori e Minori, che ora appaiono più silenziose, dorate, quasi immobili.
I profili delle torri si stagliano contro il cielo che sfuma dal blu al rosso porpora.
Ritorno a casa…
Rientriamo a Vietri sul Mare mentre le prime luci della sera accendono il borgo.
Le ceramiche sulle facciate si fanno specchi d’ambra, la barca rallenta, le vele si ammainano, il motore accompagna gli ultimi metri fino all’ormeggio.
Scesi a terra, ci concediamo un ultimo aperitivo in banchina, mentre il cielo si spegne lentamente e la luna sale dal mare.
Navigare da Vietri sul Mare lungo la Costiera Amalfitana è come sfogliare un libro di miti, profumi e panorami che non smettono mai di sorprendere.
Ogni torre racconta una storia di difesa, ogni baia un rifugio d’amore o di naufragio.
Il mare, custode di segreti antichi, accompagna il velista con rispetto e meraviglia.
E quando si ritorna a terra, con la pelle salata e il cuore leggero, si sa di aver vissuto qualcosa che va oltre la semplice gita: un piccolo viaggio epico tra i flutti e le leggende.